L’architettura che regge la fiducia distribuita è la Blockchain. La grande rivoluzione, da un punto di vista teorico, trova il suo distinguo nell’assenza di ‘intermediari’. Più facilmente questa può essere definita come un libro contabile, il cosiddetto “bank ledger”, ossia il libro mastro sul quale viene registrata tutta la contabilità di una banca, diventando di fatto un “distributed ledger” accessibile da qualsiasi utente che effettui una transazione ed entri quindi a far parte dell’ecosistema, cui è affidato il controllo dell’intera chain o di una parte di essa. In questa tipologia di architettura tutte le informazioni del “libro mastro” sono distribuite e condivise da tutti i soggetti del network, cioè da coloro che partecipano alla Blockchain.
Sebbene Satoshi Nakamoto abbia dato il via all’architettura Bitcoin, in poco tempo il concetto di Blockchain ha preso il sopravvento e dal 2013 lo si utilizza per descrivere la piattaforma tecnologica che sta alla base di meccanismi di “trust” che potrebbero abilitare nuove forme di scambio di valuta, di beni, di informazioni, di contratti, ecc. dove la fiducia non è più riposta in una entità centrale ma distribuita tra tutti i partecipanti.
Esistono diverse tipi di architetture.
Tipi di infrastrutture
Nonostante le numerose differenze, tutte le Blockchain possiedono le seguenti caratteristiche:
- Sono network peer-to-peer decentralizzati, nei quali tutti i partecipanti della rete mantengono una copia del ledger principale sul proprio dispositivo.
- Mantengono aggiornate costantemente tutte le copie del ledger grazie al protocollo del consenso.
Le distinzioni che si possono fare sono legate alle dimensioni di “pubblicità” della rete e della presenza o assenza di permessi di accesso ad essa.
Esistono principalmente tre tipologie di DLT: pubbliche propriamente dette Blockchain, permissioned e private. Non si tratta però di una classificazione rigida. Anzi, gli elementi caratterizzanti queste declinazioni possono essere combinati in un’ampia varietà di modalità, per creare registri personalizzati per applicazioni specifiche.
Blockchain permissionless o pubblica
Le Blockchain permissionless o pubbliche vengono definite tali perché non richiedono alcuna autorizzazione per poter accedere alla rete, eseguire delle transazioni o partecipare alla verifica e creazione di un nuovo blocco.
Le più famose sono sicuramente Bitcoin ed Ethereum, dove non vi sono restrizioni o condizioni di accesso. Chiunque può prenderne parte. Si tratta di una struttura completamente decentralizzata, in quanto non esiste un ente centrale che gestisce le autorizzazioni di accesso. Queste sono condivise tra tutti i nodi allo stesso modo. Nessun utente della rete ha privilegi sugli altri, nessuno può controllare le informazioni che vengono memorizzate su di essa, modificarle o eliminarle, e nessuno può alterare il protocollo che determina il funzionamento di questa tecnologia.
Nonostante i dati registrati su queste Blockchain siano pubblici, questi vengono crittografati per mantenere un sufficiente livello di privacy. Ad esempio tutti i nodi di Bitcoin conoscono gli indirizzi wallet degli altri utenti e le transazioni che sono avvenute tra di loro.
In linea di principio questi indirizzi sono semplicemente pseudonimi e, a meno che non vengano ricondotti all’identità della persona del mondo reale che ne è il proprietario, viene garantito un livello di privacy sufficiente.
La principale preoccupazione legata alle Blockchain è il tema della scalabilità, ovvero la capacità di un sistema di migliorarsi all’aumentare del numero di partecipanti. Questo tipo di rete non è una tecnologia scalabile: al crescere della quantità di nodi, la velocità delle transazioni rimane invariata ma aumenta la stabilità del sistema che diventa così più sicuro ma anche più costoso.
L’architettura Scrypta
Scyptachain costituisce di fatto un fork di quarto livello della tecnologia Bitcoin. Il primo fork è quello di Dash, PIVX e poi viene Scryptachain.
Sviluppato su protocollo open-source con licenza MIT (Massachusetts Institute of Technology), Scrypta è un sistema blockchain che si basa su scambi e transazioni mediati dalla propria valuta digitale Lyra.
La blockchain di Scrypta è composta da due elementi chiave: il database distribuito ed una rete decentralizzata.
Queste due entità costituiscono il distributed ledger sul quale si registrano informazioni e valori. Tutti coloro che fanno parte del network di Scrypta hanno una copia identica del registro, e qualsiasi cambiamento viene apportato si riflette immediatamente in tutte le copie disponibili.
L’algoritmo sviluppato regola la generazione di nuove Lyra ad ogni blocco. Queste vengono assegnate come ricompense ai membri del Network attraverso un protocollo di consenso di tipo Masternodes/PoS.
I masternode sono dei full node particolari che svolgono ulteriori funzioni di validazione delle transazioni. Questi full node vengono accoppiati grazie ad una semplice procedura ad un collaterale in LYRA e che corrisponde ad uno specifico indirizzo. La rete dei masternode è pubblica e ben identificata, al momento vengono contati circa 400 masternode. Una lista completa è visibile qui.
Per attivare uno o piu masternode di Scrypta avrai bisogno del desktop wallet e del collaterale richiesto di 15.000 LYRA per ogni masternode.
Se si desidera procedere per un’installazione manuale, bisogna tenere presente che il processo richiede competenze tecniche, un server VPS con indirizzo IP dedicato e tempo per l’installazione.
Questa struttura grazie alla scalabilità conferita, permette di eseguire molte delle operazioni che si eseguono su Ethereum ma con una velocità più elevata, ad un minor costo in termini di gas fee, basse e fisse, e con un minor impatto energetico.